Tutto, ma proprio tutto, sulla Fiat 500 F

Nel 1965 venne presentata la Nuova Fiat 500 F, erede della Fiat 500 D, che divenne la versione più venduta tra tutte le Cinquecento prodotte. Ma quali le caratteristiche di questa autovettura? Come riconoscerla dalle altre?

 

Nel 1965 venne presentata la Nuova 500 F, erede della “D”, destinata a divenire negli anni la versione con il maggior numero di unità costruite dalla Fiat. In cosa differiva dal modello precedente? ( La Fiat 500 D). Vediamo punto per punto le differenze.

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Carrozzeria

Il semitetto ed il padiglione, nella Fiat 500 F, vennero realizzati con un’ unico pezzo di lamiera al posto dei tre pezzi imbullonati fra loro.  A questa modifica fece seguito l’ampliamento longitudinale e trasversale del parabrezza. Il tetto in tela invece adottò un unico gancio centrale di plastica nera al posto dei due gancetti metallici.

Nella Cinquecento F scomparvero i profili di alluminio lucidato, a livello del cofano anteriore, posteriormente sotto il lunotto e sulla fiancata, all’altezza della portiera.

Anche le luci posteriori vennero modificate diventando quelle che conosciamo tutti, più piatte e più ampie.

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La modifica più evidente nella Fiat 500 F fu l’introduzione dell’apertura delle portiere incernierate anteriormente fino a gennaio 1966,  con 8 viti per porta, da cui il termine “otto bulloni“. Questa caratteristica riguardò le poche Cinquecento F  prodotte dal Marzo 1965 fino a Gennaio 1966.  Si parla di circa 800.00 esemplari, oggi molto ricercate dai collezionisti.

Tale modifica, fu dovuta al Codice della strada che impose per tutti i modelli l’incernieratura anteriore delle portiere, per una maggiore sicurezza. La FIAT adeguò quindi anche la 500 berlina, ma non la Giardiniera, che mantenne l’apertura invariata per tutta la produzione (fino al 1977), in quanto il Codice prevedeva una deroga per i veicoli commerciali.

L’apertura “controvento” permise anche l’abolizione delle antiestetiche cerniere esterne. Con le nuove portiere vennero adottate delle nuove  maniglie a pulsante, di disegno elegante con la serratura su entrambe le portiere.

Anche i fari anteriori vennero modificati con l’introduzione delle cornici in metallo cromato (dal 1966) anziché in alluminio e muniti di proiettori a fascio asimmetrico.

Alle ruote furono introdotte delle coppe di metallo cromato in sostituzione dell’allumino.

Il fregio anteriore in tre pezzi venne sostituito con un’unico fregio di plastica, così come il portalampada della luce targa posteriore che dall’alluminio, divenne in plastica.

Dal 1969 nuovo logo gramma “Fiat 500” a losanghe, in sostituzione della scritta “nuova 500” di alluminio.

Interni

All’interno, così come all’esterno, la Fiat 500 F presentava molte novità ispirate alla semplificazione e alla economia costruttiva.  Molti accessori,  realizzati in metallo erano ora sostituiti con omologhi in plastica.

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Il tachimetro era identico nel disegno a quello delle serie precedenti ma con fondo scala portato a 120 Km/h. Gli interruttori vennero allineati a fianco della chiave di accensione, mentre le spie degli abbaglianti e degli indicatori di direzione, un tempo al lato sinistro del tachimetro, risultavano ora separati dallo stesso. In plastica nera i materiali delle leve del controllo fari.

La tasca portaoggetti era ora in fibrite (una specie di cartone pressato spalmato) di dimensioni maggiori rispetto alla D.

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Le portiere  presentavano una nuova leva di apertura dall’interno, realizzata in metallo; le maniglie di chiusura erano invece prodotte in plastica nera.

Per gli appassionati si segnala che, nei primissimi esemplari di F, si poteva riscontrare la presenza di particolari della D (maniglie di chiusura interne di alluminio, tasca portacarte in metallo…)

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La tappezzeria nel 1968 fu semplificata abolendo la lunetta bianca allo schienale dei sedili anteriori (1968); cambiò la tinta del telaio della capote che risultava verniciata di nero (dal 1959 fino al 1967 rimase in beige).

Meccanica

Il motore della Fiat 500 F di 499,5 cc, con la nuova sigla 110F.000, subì un aumento della potenza da 17,5 a 18 CV ad un regime di rotazione superiore  di  4.600 g/m.

La testata venne irrobustita con valvole a doppia molla di richiamo. Presenza del dispositivo di sicurezza, in caso di guarnizione testata bruciata, all’ impianto di riscaldamento.

Il carter filtro aria era di maggiori dimensioni rispetto alla D, con l’ aggiunta del dispositivo blow-by per il recupero dei gas di sfiato con il tubo in gomma innestato sul lato del tubo del filtro. (ri-modificato dal 1970 con innesto sotto il tubo del filtro). Cavi verdi con guaina verde, bobina sulla sinistra. Nell’estate 1966 (fino al Telaio 1.211.123 la marmitta risultò di nuova concezione: non più “a bussolotto”, ma realizzata con due semigusci saldati fra loro.

Nel cofano anteriore della Fiat 500 F fu posto un nuovo serbatoio a sviluppo orizzontale, della capacità 22 litri.

Nel Settembre del 1968 alla  versione F venne affiancata (e poi, praticamente, sostituita) una nuova versione più rifinita: la Fiat 500 Lusso.

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