Le Sospensioni della Cinquecento
Proseguono i nostri articoli tecnici sulla mitica Cinquecento. Oggi parliamo delle sospensioni: ebbene si queste sono abbastanza semplici e alla portata di tutti gli smanettoni.
Buona lettura!
La Cinquecento ha sospensioni indipendenti su tutte le ruote, ossia ogni ruota é collegata alla struttura portante mediante una propria articolazione dotata di un proprio organo elastico, in modo che l’escursione (movimento verticale) di una ruota non influenzi le altre.
Le sospensioni anteriori (avantreno) della Cinquecento sono costituite da un’articolazione avente, in alto, un braccio trapezioidale oscillante e, in basso, l’estremità della molla trasversale a balestra, entrambi collegati al montante della sospensione, sul quale é incernierato il fuso a snodo che reca le ruote. Il braccio oscillante superiore, di lamiera stampata, é articolato alla scocca mediante un perno sul quale sono investiti speciali snodi. Il montante della sospensione é articolato al braccio oscillante mediante per mezzo di una boccola elastica di speciali caratteristiche, l’estenbloc, nel quale la gomma ricopre le stremità sporgenti del tubo interno in modo da provocare una forte reazione elastica sotto l’azione di un carico assiale: Identico tipo di boccola elastica é usata per l’articolazione inferiore del montante: qui la boccola é situata internamente all’occhio della balestra
La BALESTRA funge da braccio, che però é più lungo di quello superiore, in modo da ridurre al minimo la variazione della carreggiata, e nel contempo fornire la reazione elastica alla sospensione. La balestra é costituita da una foglia maestra (quella che reca l’occhio per l’attacco al montante) e da foglie (lame), fra le quali sono interposte striscie di materiale plastico non usurabile (polietilene, che ha lo scopo di aumentare la prontezza di reazione e di eliminare ogni rumorosità ed ogni necessità di lubrificazione. Le foglie sono riunite da un bullone passante centrale e da due staffe laterali rivestite di polietilene; la balestra é vincolata alla cassa mediante due supporti, i quali, consentono la libera flessione della parte centrale della balestra stessa, ma impediscono a quest’ultima di scorrere trasversalmente, grazie alle estremità arcuate della lama superiore e alla particolare forma delle piastre d’appoggio
Nelle sospensioni posteriori della Cinquecento l’articolazione delle ruote rispetto alla struttura portante é ottenuta a mezzo di grandi bracci triangolari e di molloni elicoidali, integrati da ammortizzatori e tamponi paracolpi. Ogni braccio a forma di V é composto da elementi saldati recanti fori di alleggerimento, e ha il vertice scatolato per l’appoggio del mollone elicoidale, dell’ammortizzatore idraulico telescopico e per l’alloggiamento del mozzo della ruota. Il braccio é collegato al fondo della scocca tramite piastre alle quali é incernierato con boccole elastiche “estendbloc”
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