FIAT 500 D’EPOCA MON AMOUR, MY LOVE! IL PRIMO AMORE NON SI SCORDA MAI
Oggi, mentre riordinavo, mi è capitato in mano un libretto con tutte le caratteristiche e gli allestimenti della nuova fiat 500. Da lì il mio pensiero è volato con malinconia al passato. E ho cominciato a ricordare quant’è stato bello il primo periodo. Il primo periodo di cosa? Vi starete chiedendo. Ora vi racconto tutto…
Quando avevo quasi 18 anni mi ero messa in testa che volevo lo scooter. Era il tempo dei primi piaggio zip, se ne vedevano in giro solo due o tre. Poi mi proposero di fare un lavoretto ma mi serviva la macchina. Allora mamma disse: perché anziché lo scooter non ti compri una 500? Trovai una fiat 500L blu del 1969 per 1.200.000 lire. Papà mi accompagnò a vederla e decidemmo di prenderla. Era presto per prenderla perché dovevo ancora farmi la patente, ma se avessimo aspettato non l’avremmo più trovata. Così sistemammo la 500 in cortile e qualche volta la usavamo per fare le guide per conto nostro. Finalmente mi feci la patente e prima di usarla per fare viaggi un po’ più lunghi, mio zio le diede una sistemata generale. Mi feci convincere da lui a cambiare il colore. La fece rossa ma col senno di poi mi resi conto che sarebbe stato più intelligente lasciarla del colore originale. Va bè…errori di gioventù. Cominciai a girare in lungo e in largo per la provincia. Nel frattempo quel lavoretto l’avevo mollato. Organizzavamo tante cose perciò giravamo tanto(www.twinsonline.it). Poi un giorno mamma dice: perché non organizzate il raduno delle 500 d’epoca? In continente lo fanno da un sacco di anni. Era il tempo in cui la 500 era solo una macchina vecchia che la maggior parte della gente teneva in attesa di poterne comprare una migliore. Io le dissi: e sì, mica è facile..
Però quell’idea cominciò a girarmi in testa sempre di più, io e Monica cominciammo a fantasticare su quello che avremmo potuto fare. Non sapevamo da dove cominciare però se gli altri erano capaci ad organizzare cose tipo i motoraduni, perché non potevamo riuscirci noi? Così decidemmo di provare. C’era una prima difficoltà di base: la novità. Cominciammo a parlarne con la gente, qualcuno ci rideva in faccia, qualcuno ci prendeva in giro, qualcuno ci diceva che era una bella idea e qualcuno ci diceva: chi? Voi? Rimase famosa la frase: ma ci vuole gente che l’organizzi!
C’è da dire una cosa: avevamo 20 anni e ne dimostravamo 15 e in questo mondo se non sei un uomo brizzolato e possibilmente con la pancia non vieni preso sul serio. La mentalità è: giovane uguale inesperto o addirittura incapace. Poi la novità costituiva un problema anche per il fatto che non esisteva un registro dedicato, un database da cui attingere nomi e indirizzi. Allora la prima cosa da fare era mettere in piedi un’associazione.
Fondammo “I CINQUECENTOSTI – CLUB FIAT 500“(è scritto giusto..con la o).Facemmo una campagna d’informazione (pazzesca se ci ripenso) non avevamo il computer perciò dovetti disegnare una 500 d’epoca, inventare un logo e fare i volantini scritti a mano. Cercai di farli più carini e accattivanti possibili. Poi un sacco di fotocopie che poi coloravamo. Ci piaceva farli di tutti i colori e in tante ambientazioni diverse. Diciamo che davamo sfogo alla fantasia. Era un modo divertente di fare quel lavoro enorme. Così trovammo una ventina di soci (che per qui non sono pochi) e cominciammo ad organizzare. Solo io e Monica perché noi ci tenevamo davvero e gli altri iscritti non avevano voglia di impegnarsi a fare lavori pesanti. Cominciammo a cercare gli sponsor, solita difficoltà di far conoscere l’idea. Poi avevamo bisogno di uno sponsor grande che pagasse le magliette. Andammo dal concessionario fiat di qua e con tutto il nostro entusiasmo gli illustrammo l’idea per filo e per segno. Lui ci sorrise e disse: va bene, lo facciamo qua? Lì per lì non eravamo convinte di farlo lì, perché avevamo pensato alla piazza principale del paese. Poi facemmo una serie di considerazioni e capimmo che era la soluzione migliore anche per noi. Facendolo in un piazzale privato avremmo avuto meno problemi di pubblica sicurezza e poi il posto era più ospitale, con parcheggi già disegnati, una tettoia per le iscrizioni, un ufficio a disposizione per ogni esigenza, le penne, le fotocopie, il bagno eccetera. Facemmo il volantino dal grafico (che approfittando della nostra inesperienza ci sparò prezzi un po’ esagerati). Cominciarono i viaggi dappertutto per portare la pubblicità in ogni dove e trovare iscritti. Nel frattempo dovevamo studiare il percorso per il corteo della auto, tenendo conto dei vari rischi e cercando le soluzioni migliori per non intralciare il traffico, provarlo e poi comunicarlo a tutti i comuni interessati dal nostro passaggio e relativi carabinieri, e polizia e questura. Poi tornare da tutti a ritirare le autorizzazioni e altri viaggi e marche da bollo e attese nelle varie sale d’attesa. Cominciarono ad arrivare le prime telefonate per informazioni ed iscrizioni. Che emozione! Alla gente stava piacendo la nostra idea! Questo ci inorgogliva e ci metteva anche una certa tensione perché il sogno diventava realtà e anche le responsabilità diventavano concrete. Dovevamo essere all’altezza della situazione. Non era facile perché avevamo l’entusiasmo dei 20 anni ma anche i timori dei 20 anni. Poi c’era da organizzare il pranzo. Per quante persone? Bo? Per il primo anno decidemmo di non allargarci troppo e preparammo i pac lunch: dei sacchetti con due panini imbottiti,una mela e una bibita o acqua. Comprammo l’occorrente in base al numero delle prenotazioni e aggiungendo qualcosa per gli arrivi imprevisti. Intanto c’erano anche da ritirare le magliette e le targhe ricordo. Poi arrivò il grande giorno.
Fine prima parte.
Nel prossimo post parlerò del 1° RADUNO REGIONALE FIAT 500 CITTA’ DI TERRALBA. Spero che dopo questo post interminabile qualcuno di voi abbia ancora voglia di leggere il seguito della nostra piccola grande storia. Che fatica ricordare tutte queste cose tra il 1992 e il 1995! Nella foto siamo noi, le solite sorelle sulla 500 d’epoca di Claudia, gennaio 1999. Quel giorno avevamo fatto il nostro primo servizio fotografico. Il fotografo era un anziano signore che aveva una collezione di bianchine e che partecipava al raduno, il nostro amico e bravissimo appassionato di fotografia giorgio tardiola. domani cerco di pubblicare l’originale al posto di questa foto della foto fatta col telefonino. ciao!
Ho trovato questo bellissimo post su https://tuttoquellocheiosono.blog.tiscali.it/2007/11/02/fiat_500_mon_amour_my_love__il_primo_amore_non_si_scorda_mai_1819293-shtml/?doing_wp_cron , ho tentato di mettermi in contatto con "Villi", l'autrice ma senza riuscirvi (non riesco ad accedere a tiscali) Se qualcuno la conosce lo pregherei di avvisarla, se poi "Villi" non gradisse la pubblicazione dell'articolo me lo faccia sapere che provvederò a rimuoverlo immediatamente.
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